Il presunto “Vangelo della moglie di Gesù”: apocrifo, non autentico ma… sensazionale
In questi giorni è stata diffusa qualche novità sul frammento di papiro conosciuto come “Vangelo della moglie di Gesù”, giunto alla ribalta internazionale dopo un articolo di Karen N. King nel settembre 2012. Si tratta di un testo lacunoso in copto e intitolato in modo improprio sia perché il genitivo oggettivo viene fatto coincidere con un genitivo possessivo, sia perché il frammento non pare derivare da un codice. Nessuna novità sui contenuti: nel testo si legge il nome «Maria» che secondo la King potrebbe riferirsi alla Maddalena (come negli apocrifi Vangelo di Maria Maddalena e Vangelo di Tommaso) forse chiamata in causa per la sua dignità di testimone e discepola; poi la parola «madre«, che può essere attribuita allo Spirito (come nel Vangelo degli Ebrei) o alla storica madre di Gesù. Al rigo 4, all’inizio di una frase attribuita a Gesù, si legge anche «Mia moglie…» (tahime in copto) e, naturalmente, qui sta l’interesse: secondo la King il testo sarebbe stato redatto nel seno di un gruppo protocristiano che s’interrogava su un Gesù o coniugato in senso spirituale come nel Vangelo di Filippo o in senso letterale, in discussioni legate al matrimonio, al celibato e alla castità.
di Mario Innaccone,
avvenire.it,
15/04/14