Cos’è la fede? Ecco le parole di Benedetto XVI

L’intervista al papa emerito Joseph Ratzinger-Benedetto XVI di cui pubblichiamo ampi stralci, è stata curata e realizzata dal gesuita belga Jacques Servais ed è stata presentata nel contesto del Convegno dal titolo: “Per mezzo della fede. Dottrina della giustificazione ed esperienza di Dio nella predicazione degli Esercizi Spirituali” promosso dalla Rettoria del Gesù a Roma tra l’8 e il 10 ottobre 2015. L’intervista scritta e rilasciata nella lingua madre del Pontefice, il tedesco, fu letta, nell’ambito del convegno romano, dal prefetto della Casa Pontificia e segretario particolare di Benedetto XVI, l’arcivescovo Georg Gänswein. Il testo è stato tradotto dallo stesso Jacques Servais e rivisto dall’intervistato. In questo intervento papa Ratzinger torna con la mente agli studi universitari e alla sua ricerca teologica, ma soprattutto agli anni trascorsi come prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. (F.R.)

di Jacques Servais | avvenire.it | 16 marzo 2016

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Mito e realtà delle seconde nozze tra gli ortodossi
È opinione diffusa che le Chiese orientali ammettano un nuovo matrimonio dopo il divorzio e diano la comunione ai risposati. Ma non è così, spiega Nicola Bux. Solo il primo matrimonio è celebrato come un vero sacramento
di Sandro Magister,,
chiesa.espresso.repubblica.it,
30/05/14
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Su anima e corpo san Paolo batte i Greci
Come spesso gli accadeva, san Girolamo era stato sbrigativo: san Paolo «non curabat magnopere de verbis cum sensum haberet in tuto», “non si preoccupava più di tanto delle parole quando aveva messo al sicuro il significato”. Questo può essere vero per lo stile, meno per l’uso della lingua greca che egli aveva in realtà assunto e plasmato con molta originalità, assegnando a vari termini nuove e originali accezioni.
di Gianfranco Ravasi,
avvenire.it,
20/01/14
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L’Incarnazione come Paradosso dei paradossi
Il vangelo di Giovanni si apre con un Prologo mozzafiato che in diciotto versetti tratteggia un panorama vastissimo che parte da una confessione: «In principio era il Lógos [il Verbo, la Parola], e il Lógos era presso Dio e il Lógos era Dio» (Gv 1,1).
Roma, 23 Dicembre 2013 (Zenit.org) Robert Cheaib
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Inferno: quel fuoco acceso dalla nostra libertà
Con questo articolo completiamo il nostro cammino di meditazione sui novissimi, le realtà ultime e definitive che ci stanno davanti mentre noi viviamo nelle realtà di questo mondo e della storia che sono penultime.
di Enzo Bianchi,
avvenire.it,
02/12/13
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Quel cocciuto di Goethe
Il nichilismo quasi infantile di molte élites postmoderne
«La vita è troppo breve perché si beva vino cattivo», amava dire Johann Wolfgang von Goethe. Curioso adagio, in cui si rispecchia la concezione del mondo epicurea e il nichilismo quasi infantile per la sua cocciutaggine, proprio di molte attuali élites postmoderne.
di Gerhard Ludwig Müller,
osservatoreromano.va,
28/11/13
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Nostri umili compagni
La festa dei santi angeli nella tradizione bizantina
Nel calendario bizantino l’8 novembre si celebra la «sinassi dei principi della milizia celeste Michele, Gabriele e le altre potenze celesti e incorporee». L’origine della festa può essere legata alla dedicazione di qualche chiesa agli angeli oppure a Michele o a Gabriele, invocati come intercessori e custodi degli uomini: «Capi supremi dei celesti eserciti, noi indegni vi supplichiamo: con le vostre preghiere siate per noi baluardo; custodite al riparo delle ali della vostra gloria immateriale noi che ci prostriamo e con insistenza gridiamo: Liberateci dai pericoli, voi che siete principi delle superne schiere».
di Manuel Nin,
osservatoreromano.va,
08/11/13
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Il peccato non è un mito
«Certi nuovi teologi mettono in dubbio il peccato originale, che è la sola parte del cristianesimo che può essere veramente provata». Così scriveva più di un secolo fa, con il suo gusto del paradosso, Gilbert Keith Chesterton. E così la pensa don Giuseppe Tanzella-Nitti, ordinario di teologia fondamentale alla Pontificia Università della Santa Croce., anche sulla scorta del dibattito fra Vito Mancuso e Pierangelo Sequeri che «Avvenire» ha ospitato lo scorso 27 ottobre.
Professor Tanzella-Nitti, il peccato originale è da considerarsi un accadimento misterioso avvenuto nella storia o un mito pedagogico che la Chiesa ha elaborato per spiegare l’inclinazione al male dell’uomo e non è da riferirsi a un fatto reale?
Intervista di Andrea Galli al Professor Tanzella-Nitti,
avvenire.it,
06/11/13
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Teologia dell’affettività coniugale

La forma cristica della fedeltà in una prospettiva rinnovata delle virtù

Di fronte all’istituzione del matrimonio, che nella sua forma tradizionalmente auspicata non trova più la condivisione della società post-moderna, una sfida ci viene proposta dal libro di Maria Cruciani, Teologia dell’affettività coniugale: la forma cristica della fedeltà in una prospettiva rinnovata delle virtù: trovare il senso pieno che l’oggi offre del legame affettivo nella dimensione coniugale alla luce del Vangelo e dell’umana esperienza

Roma, 24 Ottobre 2013 (Zenit.org) Laura Dalfollo

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Dio è un espressionista
Affidabilità dei Vangeli
Nell’apologetica più antica era compreso anche il tema dell’affidabilità dei Vangeli; non mi sono mai piaciuti né il tema né gli studi correlati, poiché nascono da criteri che ricordano i moderni interrogatori di testimoni e imputati nei processi penali. Da qui la parola apologetica; che comprende, per esempio, la credibilità morale. Secondo questo criterio moderno, Pietro non avrebbe la stessa importanza che ha nel canone attualmente esistente. Ed emerge anche un altro problema: come gli antichi riuscirono a convincere i destinatari dei testi dei primi due secoli? O, detto diversamente, che cosa li indusse a fidarsi dei Vangeli? Di fatto, c’erano settantadue scritti di argomento evangelico prima che la Chiesa facesse una scelta alla fine del ii secolo, quando venne fissato il canone.
di Klaus Berger,
osservatoreromano.va,
25/10/13
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La forza della grazia
Indissolubilità del matrimonio e dibattito sui divorziati risposati e i sacramenti
Dopo l’annuncio di un sinodo straordinario che si terrà nell’ottobre del 2014 sulla pastorale della famiglia, si sono succeduti interventi diversi, in particolare circa la questione dei fedeli divorziati risposati. Per approfondire con serenità il tema, che è sempre più urgente, dell’accompagnamento pastorale di questi fedeli in coerenza con la dottrina cattolica, pubblichiamo un ampio contributo dell’arcivescovo prefetto della Congregazione per la dottrina della fede.
di Gerhard Ludwig Müller,
osservatoreromano.va,
23/10/13
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Papa Francesco e il primato della coscienza
Il primato della coscienza è un concetto peculiare del cattolicesimo che papa Francesco non ha fatto altro che ripresentare: il fatto che suoni tanto nuovo dovrebbe portare a seri interrogativi sulla qualità di un certo cattolicesimo di corte predominante negli ultimi decenni.
di Vito Mancuso,,
temi.repubblica.it/micromega-online,
18/10/13
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Bergoglio è ratzingeriano
Benedetto non è la sua caricatura dogmatica. E la Grazia agostiniana di Francesco è tesoro comune

“Ma ora, ohimè, la virtù di Cristo è accusata di impotenza poiché l’ambizione si unisce al suo nome” (Ilario di Poitiers)

Questo articolo non parla di Papa Francesco. Bisognerebbe saperne una più del diavolo sul discernimento e la coscienza, sulla povertà, sui sinodi e il magistero, sull’estetica del bagaglio a mano. Questo articolo non parla di Papa Francesco, se non altro perché inizia qualche secolo prima. E’ stato Agostino nella “Città di Dio”, di fronte al Sacco di Roma del 410 e alle accuse dei pagani – ma come, abbiamo pregato il vostro Dio, e questo è il risultato? – a fissare il punto decisivo: nessuna città terrena potrà mai essere la realizzazione della Città di Dio. Due amori differenti le convocano, l’amore di sé e dei beni materiali raduna i cittadini nella Civitas terrena, la Grazia raduna gli uomini in quella di Dio. Ma le due città non sono sovrapponibili, né divisibili con un colpo di spada o di legge, fino alla fine vivranno “permixtae”, mescolate, inseparabili. Così, dice Agostino, anche la legge civile, che pure deve ispirarsi a quella divina, non deve necessariamente coincidere con essa. E’ lo “status naturae lapsae” dell’uomo a impedire ogni teologia politica: la Civitas Dei è frutto della Grazia, ma Dio concede di prosperare anche all’altra, per quanto imperfetta. E la Città di Dio lascia spazio a tutti, a tutte le fedi.
di Maurizio Crippa,
ilfoglio.it,
15/10/13
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Alla misericordia di Dio nulla è impossibile!
Nel giorno della consacrazione del mondo a Maria, Papa Francesco ha spiegato che con pazienza e tenerezza la Madonna ci porta a Dio e ci apre la strada verso la Misericordia
Invia
Citta’ del Vaticano, 12 Ottobre 2013 (Zenit.org) Redazione
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La canonizzazione equipollente della mistica di Angela da Foligno
Il 9 ottobre Papa Francesco, in seguito alle numerose suppliche presentate alla Santa Sede da vescovi e superiori francescani, ha proceduto alla canonizzazione equipollente della beata Angela da Foligno (1248-1309).
di Angelo Amato,
osservatoreromano.va,
12/10/13
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Divorziati risposati, le tre vie del Sinodo
Nella chiesa si riflette su chi vive situazioni irregolari di coppia
Meno burocrazia, processi più snelli e soprattutto accessibili a tutti per le cause di nullità, un diverso approccio pastorale. E sulla comunione…
di Andrea Tornielli,
vaticaninsider.lastampa.it,
10/10/2013
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“La Chiesa è cattolica, perché è la casa di tutti”
La catechesi di papa Francesco durante l’Udienza Generale di oggi
Riprendiamo di seguito la catechesi tenuta da papa Francesco durante la consueta Udienza Generale del mercoledì, svoltasi questa mattina in piazza San Pietro.
Citta’ del Vaticano, 09 Ottobre 2013 (Zenit.org)
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Quando Bergoglio sconfisse i teologi della liberazione
Un vescovo che fu testimone diretto dello scontro ne racconta lo svolgimento e la posta in gioco. Se poi Francesco fu eletto papa, lo si deve anche a ciò che accadde nel 2007 ad Aparecida
di Sandro Magister,
chiesa.espressonline.it,
01/10/13
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A domanda risponde. Bergoglio sulla teologia della liberazione
Nel libro di Nello Scavo “La lista di Bergoglio”, in vendita dal 3 ottobre e presentato oggi da www.chiesa in anteprima, è riportata per la prima volta la trascrizione integrale dell’interrogatorio cui fu sottoposto Bergoglio dalla magistratura argentina l’8 novembre 2010, quindi in una data molto vicina alla sua elezione a papa.
di Sandro Magister,
magister.blogautore.espresso.repubblica.it,
28/09/13
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Se il Papa ricorda l’esistenza del diavolo
Francesco lo ha già citato varie volte, «Civiltà Cattolica» critica chi nella Chiesa lo riduce a «pura metafora, banalizzandolo»
«Quando non si confessa Gesù Cristo, si confessa la mondanità del demonio». Così Papa Francesco nell’omelia della sua prima messa da Pontefice, celebrata nella Cappella Sisitina all’indomani dell’elezione. Il nuovo vescovo di Roma, venuto «dalla fine del mondo», ha citato più volte il diavolo nella sua predicazione. In piazza San Pietro il 24 marzo, celebrando la Giornata della Gioventù, ha ricordato che la gioia del cristiano deriva non dal possedere molte cose ma dall’incontro con Gesù, «dal sapere che con lui non siamo mai soli, anche quando il cammino della vita si scontra con problemi e ostacoli che sembrano insormontabili, e ce ne sono tanti! E in questo momento viene il nemico, viene il diavolo». Mentre il 4 maggio, durante la messa mattutina a Santa Marta, riflettendo della persecuzione dei cristiani, Francesco ha parlato dell’«odio del Principe di questo mondo verso quanti sono stati salvati e redenti da Gesù».
di Andrea Tornielli,
vaticaninsider.lastampa.it,
20/08/13____________________

Dalla Costituzione Apostolica «Munificentissimus Deus» di Pio XII, papa
(AAS 42 [1950], 760-762. 767-769)

Santo e glorioso è il corpo della Vergine Maria

I santi padri e i grandi dottori nelle omelie e nei discorsi, rivolti al popolo in occasione della festa odierna, parlavano dell’Assunzione della Madre di Dio come di una dottrina già viva nella coscienza dei fedeli e da essi già professata; ne spiegavano ampiamente il significato, ne precisavano e ne approfondivano il contenuto, ne mostravano le grandi ragioni teologiche. Essi mettevano particolarmente in evidenza che oggetto della festa non era unicamente il fatto che le spoglie mortali della beata Vergine Maria fossero state preservate dalla corruzione, ma anche il suo trionfo sulla morte e la sua celeste glorificazione, perché la Madre ricopiasse il modello, imitasse cioè il suo Figlio unico, Cristo Gesù.
San Giovanni Damasceno, che si distingue fra tutti come teste esimio di questa tradizione, considerando l’Assunzione corporea della grande Madre di Dio nella luce degli altri suoi privilegi, esclama con vigorosa eloquenza: «Colei che nel parto aveva conservato illesa la sua verginità doveva anche conservare senza alcuna corruzione il suo corpo dopo la morte. Colei che aveva portato nel suo seno il Creatore, fatto bambino, doveva abitare nei tabernacoli divini. Colei, che fu data in sposa dal Padre, non poteva che trovar dimora nelle sedi celesti. Doveva contemplare il suo Figlio nella gloria alla destra del Padre, lei che lo aveva visto sulla croce, lei che, preservata dal dolore, quando lo diede alla luce, fu trapassata dalla spada del dolore quando lo vide morire. Era giusto che la Madre di Dio possedesse ciò che appartiene al Figlio, e che fosse onorata da tutte le creature come Madre ed ancella di Dio».
San Germano di Costantinopoli pensava che l’incorruzione e l’assunzione al cielo del corpo della Vergine Madre di Dio non solo convenivano alla sua divina maternità, ma anche alla speciale santità del suo corpo verginale: «Tu, come fu scritto, sei tutta splendore (cfr. Sal 44, 14); e il tuo corpo verginale è tutto santo, tutto casto, tutto tempio di Dio. Per questo non poteva conoscere il disfacimento del sepolcro, ma, pur conservando le sue fattezze naturali, doveva trasfigurarsi in luce di incorruttibilità, entrare in una esistenza nuova e gloriosa, godere della piena liberazione e della vita perfetta».
Un altro scrittore antico afferma: «Cristo, nostro salvatore e Dio, donatore della vita e dell’immortalità, fu lui a restituire la vita alla Madre. Fu lui a rendere colei, che l’aveva generato, uguale a se stesso nell’incorruttibilità del corpo, e per sempre. Fu lui a risuscitarla dalla morte e ad accoglierla accanto a sé, attraverso una via che a lui solo è nota».
Tutte queste considerazioni e motivazioni dei santi padri, come pure quelle dei teologi sul medesimo tema, hanno come ultimo fondamento la Sacra Scrittura. Effettivamente la Bibbia ci presenta la santa Madre di Dio strettamente unita al suo Figlio divino e sempre a lui solidale, e compartecipe della sua condizione.
Per quanto riguarda la Tradizione, poi, non va dimenticato che fin dal secondo secolo la Vergine Maria viene presentata dai santi padri come la novella Eva, intimamente unita al nuovo Adamo, sebbene a lui soggetta. Madre e Figlio appaiono sempre associati nella lotta contro il nemico infernale; lotta che, come era stato preannunziato nel protovangelo (cfr. Gn 3, 15), si sarebbe conclusa con la pienissima vittoria sul peccato e sulla morte, su quei nemici, cioè, che l’Apostolo delle genti presenta sempre congiunti (cfr. Rm capp. 5 e 6; 1 Cor 15, 21-26; 54-57). Come dunque la gloriosa risurrezione di Cristo fu parte essenziale e il segno finale di questa vittoria, così anche per Maria la comune lotta si doveva concludere con la glorificazione del suo corpo verginale, secondo le affermazioni dell’Apostolo: «Quando questo corpo corruttibile si sarà vestito di incorruttibilità e questo corpo mortale di immortalità, si compirà la parola della Scrittura: La morte è stata ingoiata per la vittoria» (1 Cor 15, 54, cfr. Os 13, 14).
In tal modo l’augusta Madre di Dio, arcanamente unita a Gesù Cristo fin da tutta l’eternità «con uno stesso decreto» di predestinazione, immacolata nella sua concezione, vergine illibata nella sua divina maternità, generosa compagna del divino Redentore, vittorioso sul peccato e sulla morte, alla fine ottenne di coronare le sue grandezze, superando la corruzione del sepolcro. Vinse la morte, come già il suo Figlio, e fu innalzata in anima e corpo alla gloria del cielo, dove risplende Regina alla destra del Figlio suo, Re immortale dei secoli.
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Maestra di cristianesimo
Nel giorno dell’Assunzione Maria ci richiama a rendere forte la fede e sicura la speranza
Il 15 agosto la cristianità intera celebra, sin dal secolo VIII, l’avvenimento dell’assunzione al cielo di Maria di Nazaret, madre del Crocifisso-Risorto, icona di coloro che accolgono nella fede la promessa di Dio in un futuro e in una “dimora” di luce e di pace, che a lei sono state donati in modo anticipato rispetto a noi.
di Salvatore M. Perrella,
osservatoreromano.va,
14/08/13
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Caro Scalfari, le risposte che cerchi sono in un cuore che aderisce, non nel pensiero che dibatte
In un editoriale “laico” sulla figura di Papa Francesco e sul suo incipiente pontificato, “scandalo benefico per la Chiesa di Roma”, Eugenio Scalfari svolge alcune partecipi riflessioni sulla Chiesa pastorale – “militante e missionaria” – di Francesco, contrapponendola alla tradizionale Chiesa istituzione, che tutti, o quasi tutti, i suoi predecessori avrebbero scelto di “rappresentare” nel mondo.
di Eugenio Mazzarella,
ilsussidiario.net,
8/08/13
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Teologia e politica: il divorzio s’ha da fare
Intervista
Dall’elaborazione sulfurea di Carl Schmitt in poi, il problema delle radici teologiche del politico è stato e resta caldo. Non stupisce quindi che siano usciti in libreria quasi contemporaneamente due importanti saggi sull’argomento: Due. La macchina della teologia politica e il posto del pensiero (Einaudi) di Roberto Esposito e Critica della teologia politica – da Agostino a Peterson. La fine dell’era costantiniana (Marietti) di Massimo Borghesi. In particolare quella di Borghesi, ordinario di filosofia morale a Perugia, è una critica serrata da una prospettiva cattolica al lascito di Schmitt e non solo.
di Andrea Galli,

avvenire.it,
02/08/13
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“Una sana laicità è fondamentale sia per il cittadino sia per il cristiano”
L’omelia del Patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, per la Festa del Santissimo Redentore
Pubblichiamo di seguito l’omelia pronunciata questa sera dal Patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, nel tempio del Redentore alla Giudecca (Venezia) in occasione dell’annuale e sentitissima Festa veneziana.
Venezia, 21 Luglio 2013 (Zenit.org)
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Quando nacquero i seminari
Il 15 luglio 1563 fu approvato il decreto «Cum adolescentium aetas» del concilio di Trento
Il 4 dicembre 2013 ricorreranno i 450 anni dalla chiusura del Concilio di Trento (1545-1563). Nella cornice di questa importante ricorrenza, un’altra data merita d’essere inclusa con merito ed un particolare ricordo: quella del 15 luglio 1563, giorno in cui i vescovi riuniti a Trento approvarono all’unanimità il decreto Cum adolescentium aetas che raccomandava l’erezione del seminario in ogni diocesi. Un provvedimento di rilevanza epocale, che dotava la Chiesa di uno strumento per la cura delle vocazioni al sacerdozio ordinato, ancora oggi fondamentale e imprescindibile. Sembra utile pertanto rinverdire gli eventi ed i personaggi che determinarono la nascita dei seminari, nella certezza che la riflessione sul nostro passato possa offrire importanti stimoli al nostro presente ecclesiale.
di Vincenzo Bertolone,
osservatoreromano.va,
14/07/13
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Testimoniare la fede
Di seguito, il testo integrale della lettera al direttore di Julián Carrón (Comunione e Liberazione) pubblicata su La Repubblica con il titolo “Testimoniare la fede”.
Caro Direttore,
Eugenio Scalfari ha colto acutamente che il tema dell’enciclica di papa Francesco è «il punto centrale della dottrina cristiana: che cos’è la fede» e ha concluso il suo editoriale di domenica con una domanda: «Qual è la risposta, reverendissimo Papa?» (la Repubblica, 7 luglio 2013). Rileggendo l’enciclica Lumen fidei sollecitato da queste parole, non ho potuto evitare di riandare con la mente a questa immagine con cui Gesù descrive la missione dei suoi seguaci nel mondo: «Non si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa» (Mt 5,15).
di Julian Carron,
ilsussidiario.net,
11/07/13
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Von Balthasar – La chiamata di Dio? Un meraviglioso “sequestro di persona”
Tutta l’esistenza di un uomo che non fugge dalla chiamata di Dio e, ad un certo momento, nella sua libertà accompagnata e sostenuta dalla Grazia, acconsente e risponde ad essa, tutta quella esistenza è segnata, orientata e definita dalla vocazione e si precisa come risposta. Così, nell’estate del 1927, quando il promettente dottorando Hans Urs von Balthasar, partecipa ad un corso di esercizi spirituali, non lontano da Basilea (Whylen), nello Schwarzwald, avverte distintamente la chiamata che deciderà della sua persona, dei suoi talenti e della sua intera vita.
di Massimo Serretti,
ilsussidiario.net,
26/06/13
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La gloria della nostra carne
Sembra che la resurrezione della carne, la resurrezione dei nostri corpi, sia l’elemento più strano che la fede cristiana chiede di credere. Non a caso, dalle analisi sociologiche condotte sulla fede degli italiani risulta che, se la maggior parte della popolazione crede in Dio, neanche il 20% crede nella resurrezione della carne.
di Enzo Bianchi,
avvenire.it
24/06/13
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La Trasfigurazione
Quattro giorni dopo la morte di Papa Paolo VI, l’arcivescovo di Monaco e Frisinga, il cardinale Joseph Ratzinger celebrò nella cattedrale della capitale bavarese una messa per il Pontefice. Tenne un’omelia, finora apparsa solo sul numero 28 del bollettino dell’arcidiocesi, la «Ordinariats-Korrespondenz». La pubblichiamo integralmente in questa pagina e a chiusura del numero speciale che il nostro giornale ha dedicato a Papa Montini nel cinquantesimo anniversario della sua elezione (21 giugno 1963).
di Joseph Ratzinger,
osservatoreromano.va,
21/06/13
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Teologia della liberazione e Roma, la guerra è finita
Il Prefetto dell’ex Sant’Uffizio Müller rende omaggio alla Tdl. Nel segno della sua lunga amicizia con il teologo peruviano Gutièrrez
«Il movimento ecclesiale e teologico dell’America Latina, noto come “teologia della liberazione”, che dopo il Vaticano II ha trovato un’eco mondiale, è da annoverare, a mio giudizio, tra le correnti più significative della teologia cattolica del XX secolo». A consacrare la teologia “liberazionista” con questa lusinghiera e perentoria valutazione storica non è qualche attempato reduce sudamericano di stagioni ecclesiali tramontate. L’attestato di merito arriva direttamente dall’arcivescovo Gerhard Ludwig Müller, Prefetto in carica dello stesso dicastero vaticano – la Congregazione per la dottrina della fede (CdF) – che negli anni Ottanta, su impulso del Papa polacco e sotto la guida dell’allora cardinale Ratzinger, intervenne con ben due istruzioni per segnalare le deviazioni pastorali e dottrinali che pure incombevano sui cammini imboccati dalle teologie latino-americane.
di Gianni Valente,
vaticaninsider.lastampa.it,
21/06/13
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Francesco, Ratzinger e il rischio del «pelagianesimo»
Le due preoccupazioni attribuite a Papa Bergoglio dal sito «Reflexion y liberación» riecheggiano le parole del predecessore
Anche se, comprensibilmente, ad attirare l’attenzione del mondo mediatico sono state le parole attribuite al Pontefice sulla corruzione in Vaticano, sull’esistenza di una lobby gay e sul fatto che i religiosi non devono scoraggiarsi quando finiscono nel mirino dell’ex Sant’Uffizio, la sintesi del dialogo avvenuto lo scorso 6 giugno tra Francesco e i vertici della CLAR (Confederazione Latinoamericana di Religiosi) contiene passaggi interessanti sulla Chiesa contemporanea. Com’è noto, i dirigenti della stessa CLAR hanno preso le distanze dalla pubblicazione di quel testo «ricostruito» attraverso il ricordo dei partecipanti, e comunque proveniente da loro.
di Andrea Tornielli,
vaticaninsider.lastampa.it,
12/06/13
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Con lo sguardo fisso sull’essenziale
Domenica l’adorazione eucaristica in contemporanea mondiale
Il giovedì santo rimane per la Chiesa il giorno a cui ritornare per comprendere la natura e la missione che Gesù le ha affidato. In quel cenacolo si riassume per alcuni versi l’intera vicenda del cristianesimo. Qui infatti trovano sintesi la vita di Cristo e l’esistenza della sua Chiesa. I loro rispettivi destini confluiscono a tal punto da diventare uno solo così da non poter più fare a meno l’uno dell’altra.
di Rino Fisichella,
osservatoreromano.va,
02/06/13
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Il cardinale Tonini: “La fede è l’atto con il quale il cristiano si butta nelle braccia di Dio e si lascia guidare”.
La testimonianza del cardinale Tonini è stata raccolta da Sante Altizio, all’interno del lavoro di produzione di un nuovo documentario per l’Opera di Santa Teresa del Bambino Gesù di Ravenna.
intervista di Sante Altizio,
avvenire.it,
29/05/13
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Aprite le porte e ascoltate il popolo dei credenti
Papa Francesco rimprovera chi chiude le Chiese, chi reagisce infastidito alle richieste dei credenti, chi applica “la dogana pastorale”, chi diventa un “controllore della fede”
di Antonio Gaspari,
Roma, 25 Maggio 2013 (Zenit.org)
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La Trinità e l’«ut unum sint»
Quando l’ecumenismo si avvera
Abitualmente, quando si parla di ecumenismo, si cita l’espressione del Vangelo di Giovanni: «che siano una cosa sola» – ut unum sint (Giovanni, 17, 21-23) – tuttavia quasi sempre trascurandone il contesto e lasciando, così, sfuggire il senso e l’intenzione precisi di questa domanda che Gesù rivolge al Padre.
di Inos Biffi,
osservatoreromano.va
26 maggio 2013
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La vera teologia unisce. La teologia che divide è una ideologia
L’arcivescovo Gerhard Ludwig Müller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, esprime il suo punto di vista sulla teologia della liberazione
zenit.org/it,
Citta’ del Vaticano, 20 Maggio 2013 (Zenit.org) Wlodzimierz Redzioch
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Libertà religiosa, questione aperta
«Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi» (Gv 8,32). Non sembra esagerato affermare che queste parole del Signore Gesù intercettano, in modo immediato e sorprendente, l’anelito più profondo che qualifica da sempre il cuore dell’uomo. Se si tiene conto del contesto in cui il celebre versetto si colloca non sfugge però la sua componente altamente drammatica. Nella storia, tra verità e libertà si da inevitabilmente una tensione. La Verità in senso pieno, si offre e non può non farlo, come assoluta, totalizzante; la libertà, sua interlocutrice propria, d’altra parte, non accetta coercizioni. L’anelito di libertà proprio dell’uomo, costitutivamente orientato alla ricerca della verità, esprime il carattere inviolabile della sua coscienza: «La coscienza è il nucleo più segreto e il sacrario dell’uomo, dove egli è solo con Dio, la cui voce risuona nell’intimità» (GS 16). La coscienza è il luogo dell’incontro tra la verità e la libertà, la dimora del loro connubio. Essa è un cardine di ogni forma di ordine sociale a misura d’uomo.
di Angelo Scola,
avvenire.it,
15/05/13
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Von Balthasar: sì alla scienza
Torna attuale «Die Gottesfrage»: un’opera del teologo svizzero Hans Urs von Balthasar (1905-1988) pubblicata nel 1956 e poi trascurata per decenni, riedita con aggiunte nel 2009 e tradotta ora per la prima volta in italiano con il titolo «La domanda di Dio dell’uomo contemporaneo» (Queriniana, pp. 210, euro 32; qui sotto riportiamo parte della postfazione di Pierangelo Sequeri).
di Pierangelo Sequeri,
avvenire.it,
14/05/13
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Il culto mariano e il Vaticano II
La “Lumen Gentium” e altri importanti documenti conciliari sono una chiave per comprendere con pienezza il ruolo della Madre di Dio nella storia della salvezza
di Carmine Tabarro,
zenit.org/it,
13 Maggio 2013
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Lo Spirito Santo questo sconosciuto
Verrebbe da dire «lo Spirito Santo, questo sconosciuto», pensando ai tanti che ancora oggi «non sanno spiegare bene chi sia Spirito Santo» e «dicono: “Non so cosa fare!” con lui, o ti dicono: “Lo Spirito Santo è la colomba, quello che ci dà sette regali”. Ma così il povero Spirito Santo è sempre ultimo e non trova un buon posto nella nostra vita».
messa del Papa a Santa Marta,
osservatoreromano.va,
14/05/13
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Quale ruolo della Fede in Dio nello spazio pubblico?
La Lettura Annuale di Magna Carta, nel decennale della Fondazione
di Camillo Ruini,
loccidentale.it,
07/05/13
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Il risorto e le lusinghe del serpente
Il serpente incarna, proprio all’inizio del mondo e della sua storia, la presenza di un essere invidioso: «Per invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo» (Sapienza, 2, 24). Nel Nuovo Testamento si torna spesso su quel serpente.
di Inos Biffi,
osservatoreromano.va,
04/05/2013

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