La sentinella che vede nella notte
A mezzo secolo dalla morte (1 ottobre 1968) il lascito di Romano Guardini continua a stimolare lo spirito di cristiani che aspirano alla verità e cercano di dialogare con l’uomo contemporaneo. Ne danno testimonianza in questi giorni le varie iniziative prese in occasione di questo cinquantenario: a Monaco di Baviera dove, dal 1948 al 1963, egli ha predicato nella chiesa, gremita fino all’ultimo posto, dell’università, e prima, nella protestante Berlino dove, dal 1923 fino al divieto di insegnamento da parte del nazionalsocialismo nel 1939, aveva ottenuto la cattedra di Filosofia della religione e visione cattolica del mondo. Ma anche nell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, o nell’Istituto di Trento, dedicato dallo scorso anno ai suoi studi, dove un convegno internazionale approfondisce la sua figura come «ponte tra due culture». E dovremmo parlare anche di Verona, dove egli nacque il 17 febbraio 1885, «nelle vicinanze dell’Arena, il cui possente ovale ci ricorda la nostra continuità con l’antichità classica», com’era solito ripetere, e dove fu battezzato il 3 maggio successivo.
di Jacques Servais | osservatoreromano.va | 29 settembre 2018