Se il malvagio si converte dalla sua malvagità, egli fa vivere se stesso
Così dice il Signore:
«Voi dite: “Non è retto il modo di agire del Signore”. Ascolta dunque, casa d’Israele: Non è retta la mia condotta o piuttosto non è retta la vostra?
Se il giusto si allontana dalla giustizia e commette il male e a causa di questo muore, egli muore appunto per il male che ha commesso.
E se il malvagio si converte dalla sua malvagità che ha commesso e compie ciò che è retto e giusto, egli fa vivere se stesso. Ha riflettuto, si è allontanato da tutte le colpe commesse: egli certo vivrà e non morirà» (Ez 18, 25 – 28).
Fine del cristianesimo? Un cardinale analizza il caso dell’Olanda
Se c’è una nazione che più di altre rappresenta l’eclissi della fede cristiana in Occidente, magistralmente analizzata dallo storico Roberto Pertici nel precedente post, questa nazione è l’Olanda.
di Willem Jacobus Eijk | magister.blogautore.espresso.repubblica.it | 21/09/20
Pio IX, Porta Pia e il Sillabo. Noterelle sparse di uno storico cardinale
Altro che “reazionario”: l’ultimo papa re previde gli orrori del Ventesimo secolo e restituì la pietà popolare dopo l’aridità illuminista. E’ tempo di studiarlo davvero.
di Walter Brandmüller | il foglio.it | 19 settembre 2020
In morte di Irazoqui. Quanto conta essere stato Gesù (e proprio in quel film)
Ha colpito anche me la morte a 76 anni dell’attore… mi correggo, del non-attore che ha interpretato Gesù nel ‘Vangelo secondo Matteo’ di Pier Paolo Pasolini. Tutti noi, che abbiamo conosciuto Pasolini, abbiamo visto quel film, e ne siamo stati travolti. Più travolto di tutti, Franco Fortini, che non riuscì a vederlo fino alla fine.
di Ferdinando Camon | avvenire.it | 18 settembre 2020
Genialità pastorale di un mistico del servizio
Nei piani di Dio la figura di san Roberto Bellarmino si colloca nel periodo più acceso della Controriforma e della ricerca teologica e scientifica tra la seconda metà del secolo XVI e gli inizi del XVII. Egli è stato una personalità capace di adattarsi alle occupazioni più varie e alle situazioni più diverse. Fu predicatore, professore, scrittore, controversista vivace, e come religioso fu suddito e superiore, ottimo padre spirituale di grandi santi, consultore delle principali congregazioni romane, vescovo e cardinale. Si impegnò in ciascuna di queste attività come se ciascuna di esse fosse la sua specialità. In tutte mostrava una grande semplicità di vita e amabilità. Rispondeva alla prima necessità di quel tempo che era il dialogo e, per come era possibile, il confronto sereno. Per questo è stato chiamato a compenetrarsi con i problemi culturali e spirituali del suo tempo.
di Armando Ceccarelli | osservatore.Romano.va | 16 settembre 2020
Per me vivere è Cristo
Fratelli, Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia che io viva sia che io muoia.
Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno.
Ma se il vivere nel corpo significa lavorare con frutto, non so davvero che cosa scegliere. Sono stretto infatti fra queste due cose: ho il desiderio di lasciare questa vita per essere con Cristo, il che sarebbe assai meglio; ma per voi è più necessario che io rimanga nel corpo.
Comportatevi dunque in modo degno del vangelo di Cristo. (Fil 1, 20 – 24. 27).
Giuseppe da Copertino e la teologia per bambini
La sua popolarità valica l’ambito puramente devozionale, tanto da aver ispirato il film Cronache di un convento (The Reluctant Saint, 1962), diretto da Edward Dmytryk. Perfino il miscredente Carmelo Bene allude alla sua figura nel film Nostra Signora dei Turchi (1968) fino ad arrivare a dedicargli addirittura un’intera sceneggiatura cinematografica, A boccaperta (1976). «In questa attesa assolata, rotto a strappi dalle decisioni disperate appena accennate, Giuseppe se ne sta sdraiato nel sole. “Idiota”, la bocca sempre aperta e gli occhi fissi nel cielo vuoto, sotto un altissimo muro bianco…». Nel 1967 in C’era una volta… di Francesco Rosi viene rappresentato come protettore della protagonista Isabella, interpretata da Sophia Loren. A lei, appare alcune volte grazie al prodigio dell’“estasi volante”. Stiamo parlando di Giuseppe da Copertino, uno dei santi più conosciuti del calendario liturgico.
di Antonio Tarallo | osservatoreromano.va | 17 settembre 2020
Le attese del Concilio contraddette dalla storia. I perché dell’eclissi della fede cristiana
(s.m.) Perché le aspettative di un grande Concilio come il Vaticano II, che programmaticamente voleva “aprire al mondo”, sono state così spietatamente contraddette da ciò che poi è accaduto, con l’ondata di scristianizzazione che ha invaso le società occidentali?
di Roberto Pertici | magister.blogautore.espresso.repubblica.it | 14/09/20
Lutto. Addio a Emma, 96 anni: a piedi nei santuari di tutto il mondo. Per voto
Era la pellegrina più anziana d’Italia, soggiornava “sotto l’albergo delle stelle”. L’ultimo pellegrinaggio un anno fa al Santuario della Madonna di Częstochowa in Polonia
I.Sol. | avvenire.it | venerdì 11 settembre 2020
Perdona l’offesa al tuo prossimo e per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati
Rancore e ira sono cose orribili,
e il peccatore le porta dentro.
Chi si vendica subirà la vendetta del Signore,
il quale tiene sempre presenti i suoi peccati.
Perdona l’offesa al tuo prossimo
e per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati.
Un uomo che resta in collera verso un altro uomo,
come può chiedere la guarigione al Signore?
Lui che non ha misericordia per l’uomo suo simile,
come può supplicare per i propri peccati?
Se lui, che è soltanto carne, conserva rancore,
come può ottenere il perdono di Dio?
Chi espierà per i suoi peccati?
Ricòrdati della fine e smetti di odiare,
della dissoluzione e della morte e resta fedele ai comandamenti.
Ricorda i precetti e non odiare il prossimo,
l’alleanza dell’Altissimo e dimentica gli errori altrui (Sir 27, 33 – 28, 9).
Pubblichiamo alcuni stralci della prefazione al libro di Giordano Frosini e Andrea Vaccaro, «Admirabile Commercium. La divinizzazione nei Padri della Chiesa» (Le Lettere Editrice, Firenze, 2020, pagine 364, euro 24)
di Giuseppe Lorizio | osservatoreromano.va | 5 settembre 2020
Se tu non parli al malvagio, della sua morte domanderò conto a te
Mi fu rivolta questa parola del Signore:
«O figlio dell’uomo, io ti ho posto come sentinella per la casa d’Israele. Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia.
Se io dico al malvagio: “Malvagio, tu morirai”, e tu non parli perché il malvagio desista dalla sua condotta, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te.
Ma se tu avverti il malvagio della sua condotta perché si converta ed egli non si converte dalla sua condotta, egli morirà per la sua iniquità, ma tu ti sarai salvato» (Ez 33, 1. 7 – 9).
Nel suo recentissimo Le Parabole di Gesù, i racconti enigmatici di un rabbi controverso(Cantalupa, Effatà editrice, 2020, pagine 384, euro 18) Amy-Jill Levine definisce “perle della saggezza ebraica” le parabole con le quali Gesù era solito argomentare, di fronte alle folle e in occasioni più intime. La studiosa, ebrea ortodossa e dal 2019 visiting professor al Pontificio Istituto Biblico, aggiunge che «se le ascoltiamo nel loro contesto originale brillano di una luce che non può rimanere nascosta».
di Sergio Valzania | osservatoreromano.va | 3 settembre 2020
Il nuovo “Luoghi dell’Infinito”. Percorrere il Sinai tra Bibbia e carovane
La solitudine desertica, che riduce l’uomo all’essenzialità e lo riporta alla sua coscienza, diventa anche il simbolo dell’intimità tra Dio e il suo popolo
di Gianfranco Ravasi | avvenire.it | 30 agosto 2020