Archivi per il mese di: ottobre, 2014

Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno

In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno.
Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno» (Gv 6, 37 – 40).

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Vedremo Dio così come egli è

Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui. Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è. Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro (1 Gv 3, 1- 3).

Il cardinale elogia “il comunista”?
Il cardinale Ravasi firma la prefazione del libro di Fausto Bertinotti “Sempre daccapo”, in cui l’ex Presidente della Camera racconta della sua ‘conversione’
“Ho terminato la corsa, ho conservato la fede”. Pone la celebre frase di San Paolo, il cardinale Gianfranco Ravasi a suggello della sua prefazione al libro “Sempre daccapo” (ed. Marcianum Press), che non è altro che una lunga conversazione con l’ex politico italiano Fausto Bertinotti.
Roma, 31 Ottobre 2014 (Zenit.org) Alfonso M. Bruno, F.I.

Penalizzate le famiglie a più alto tasso di responsabilità
Lo statistico Roberto Volpi esorta a non cadere nell’errore di credere che l’aumento delle coppie di fatto compensi il calo vertiginoso dei matrimoni, sia civili che religiosi. E avverte: se continua a crescere il fenomeno delle “coppie di fatto non conviventi”, nel giro di tre o quattro decenni la famiglia formata da un uomo e una donna con figli è destinata a sparire
di M. Michela Nicolais | agensir.it | Lunedì 27 Ottobre 2014

Parla B-XVI
Due papi valgono più di uno. Ratzinger manda un messaggio proselitista e antirelativista
Benedetto XVI, Papa emerito, scende per un attimo dal monte su cui era salito un anno e mezzo fa, come Pietro sul Tabor, e ricorda che rinunciare alla Verità (quella con la V maiuscola) per dedicarsi ex toto corde al dialogo interreligioso nella speranza di realizzare la pace nel mondo è qualcosa di “letale per la fede”.
di Matteo Matzuzzi | ilfoglio.it | 25 Ottobre 2014

Se maltratterete la vedova e l’orfano, la mia ira si accenderà contro di voi.

Così dice il Signore:
«Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché voi siete stati forestieri in terra d’Egitto.
Non maltratterai la vedova o l’orfano. Se tu lo maltratti, quando invocherà da me l’aiuto, io darò ascolto al suo grido, la mia ira si accenderà e vi farò morire di spada: le vostre mogli saranno vedove e i vostri figli orfani.
Se tu presti denaro a qualcuno del mio popolo, all’indigente che sta con te, non ti comporterai con lui da usuraio: voi non dovete imporgli alcun interesse.
Se prendi in pegno il mantello del tuo prossimo, glielo renderai prima del tramonto del sole, perché è la sua sola coperta, è il mantello per la sua pelle; come potrebbe coprirsi dormendo? Altrimenti, quando griderà verso di me, io l’ascolterò, perché io sono pietoso» (Es 22, 20 – 26).

Altri buchi neri
Hawking e la nascita del mondo. Ovvero come spacciare una teoria filosofica per purissima scienza
Dio è un tema che non passa. Aumentano le conoscenze, ma il dibattito appassiona sempre teologi, filosofi e scienziati. Stephen Hawking – che deve la sua fama allo studio dei buchi neri e al suo “Dal Big bang ai buchi neri”, nel quale, sia detto en passant, non compare nemmeno una volta il nome di Lemaître, il sacerdote padre del big bang stesso – è uno di questi appassionati.
di Francesco Agnoli | ilfoglio.it | 23 Ottobre 2014

Le Corbusier, disputa a Ronchamp
Che cosa sia, ancora oggi per tanti non è ben chiaro; potrebbe essere una specie di dolmen moderno, una scultura megalitica, un misterioso strumento acustico che cattura i suoni del paesaggio e li compone in una sinfonia del silenzio. Per molti è la chiesa del Novecento, l’unica che abbia saputo raccogliere la sfida di coniugare in modo sublime le esigenze del sacro cristiano con la modernità del linguaggio architettonico.
di Maurizio Cecchetti,
avvenire.it,
21/10/14

Caldei, pronte le sanzioni contro i “chierici vaganti”

Il Patriarca caldeo Louis Raphael I prepara provvedimenti contro preti e monaci imboscatisi in Occidente senza consenso dei superiori. Magari chiedendo asilo come vittime di minacce jihadiste. E contribuendo così all’estinzione delle comunità cristiane in Medio Oriente
“L’ultimatum” è fissato per mercoledì prossimo, 22 ottobre. Entro quella data, i tanti preti e monaci della Chiesa caldea che negli ultimi tempi hanno lasciato le proprie diocesi e le proprie case religiose e si sono imboscati in qualche Paese occidentale senza consenso dei superiori dovranno concordare con i vescovi e i capi delle comunità i tempi e i modi del loro rientro alla base o dell’eventuale trasferimento in altre diocesi e comunità. Se non lo faranno, saranno sospesi dal servizio sacerdotale e vedranno annullata ogni forma di retribuzione. Le misure canoniche, annunciate già  il mese scorso dal Patriarca di Babilonia dei Caldei Louis Raphael I Sako, verranno ufficializzate con un decreto ad hoc, approvato dal Sinodo permanente della Chiesa Caldea.
di Gianni Valente,
vaticaninsider.lastampa.it,
20/10/2014

Ho preso Ciro per la destra per abbattere davanti a lui le nazioni.

Dice il Signore del suo eletto, di Ciro:
«Io l’ho preso per la destra,
per abbattere davanti a lui le nazioni,
per sciogliere le cinture ai fianchi dei re,
per aprire davanti a lui i battenti delle porte
e nessun portone rimarrà chiuso.
Per amore di Giacobbe, mio servo,
e d’Israele, mio eletto,
io ti ho chiamato per nome,
ti ho dato un titolo, sebbene tu non mi conosca.
Io sono il Signore e non c’è alcun altro,
fuori di me non c’è dio;
ti renderò pronto all’azione, anche se tu non mi conosci,
perché sappiano dall’oriente e dall’occidente
che non c’è nulla fuori di me.
Io sono il Signore, non ce n’è altri» (Is 45, 1. 4 – 6).

Memling e i banchieri devoti
​Warburg, che all’arte fiamminga del XV secolo dedicò più di uno studio, aveva visto negli arazzi “alla franzese” e nei “panni dipinti”, che con lenticolare realismo impreziosivano le iconografie di questa pittura, un fattore per così dire d’inquinamento di quella idea di purezza eroica, di potente verità, che aveva reso grande l’arte greca più antica, quella arcaica, con le sue forme in tutto corrispondenti alla forza vitale e all’impulso dionisiaco (che lo storico riconduce alle pathosformeln ovvero alle formule del pathos).
di Maurizio Cecchetti,
avvenire.it,
17/10/2014

Un gladiatore contro il nichilismo
IN MEMORIA DI GIOVANNI REALE
C’è un rimedio, si chiedeva il filosofo, alla crisi dell’uomo contemporaneo? Sì, egli rispondeva, a patto di riscoprire la natura metafisica e spirituale di molta della filosofia antica. Sua la contestazione dell’equazione mondo pagano=materialismo, mondo cristiano=spiritualità: se mai si deve pensare che molti elementi che noi pensavamo essere di pretta derivazione patristica provengono invece dal mondo antico
di Marco Testi,
agensir.it,
16/10/2015

La vera storia di questo sinodo. Regista, esecutori, aiuti
Nuovi paradigmi su divorzio e omosessualità sono ormai di casa ai vertici della Chiesa. Niente è stato deciso, ma papa Francesco è paziente. Un storico americano confuta le tesi de “La Civiltà Cattolica”
di Sandro Magister,
chiesa.espresso.repubblica.it,
17/10/2014

HANNAH ARENDT/ Esposito: Sant’Agostino, il suo punto di riferimento
Quale oggi l’attualità del pensiero e del lavoro di Hannah Arendt? Ilsussidiario.net lo ha chiesto al professor Costantino Esposito, ordinario di Storia della filosofia all’Università di Bari ‘Aldo Moro’: “L’attualità di Hannah Arendt, detto in un sol tratto, è quella di aver aperto la politologia a un fattore che è squisitamente legato alla vita cosciente dei singoli individui”.
INT. a Costantino Esposito,
ilsussidiario.net,
14/10/2025

Il Signore preparerà un banchetto, e asciugherà le lacrime su ogni volto.

Preparerà il Signore degli eserciti
per tutti i popoli, su questo monte,
un banchetto di grasse vivande,
un banchetto di vini eccellenti,
di cibi succulenti, di vini raffinati.
Egli strapperà su questo monte
il velo che copriva la faccia di tutti i popoli
e la coltre distesa su tutte le nazioni.
Eliminerà la morte per sempre.
Il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto,
l’ignominia del suo popolo
farà scomparire da tutta la terra,
poiché il Signore ha parlato.
E si dirà in quel giorno: «Ecco il nostro Dio;
in lui abbiamo sperato perché ci salvasse.
Questi è il Signore in cui abbiamo sperato;
rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza,
poiché la mano del Signore si poserà su questo monte» (Is 25, 6 – 10).

Il Rosario, “l’arma” che vinse i turchi a Lepanto
Ricorre oggi l’anniversario della vittoria della Lega Santa nella Battaglia di Lepanto, evento da cui scaturisce la festa della Madonna del Rosario

All’imboccatura del golfo di Corinto, dove si incontrano le acque dello Ionio e dell’Egeo, si consumò nell’ottobre del 1571 una battaglia navale il cui ricordo oscilla tra storia, mito e religiosità. La Battaglia di Lepanto è per molti ancora oggi una pietra miliare sulla quale è scolpita l’identità cristiana europea. Altri ritengono che questa “pietra”, più che alla reale incidenza storica dell’evento, debba il suo peso alla componente mitologica che vi si depositò sopra. Lo storico Alberto Leoni, autore de La Croce e la Mezzaluna. Le guerre tra le nazioni cristiane e l’Islam (ed. Ares, 2009), ci aiuta a far luce su un evento da cui scaturisce la festa che la Chiesa celebra oggi, ossia la Madonna del Rosario, istituita da Pio V sotto il titolo di Santa Maria della Vittoria. È proprio il Rosario, d’altronde, l’oggetto che determinò l’esito di quella cruciale battaglia…
Roma, 07 Ottobre 2014 (Zenit.org) Federico Cenci

Il secondo diluvio
Per la prima volta in duemila anni niente messa a Ninive. Così l’islam spazza via le cinque religioni più antiche del mondo
Era il 1929 quando l’archeologo inglese Leonard Woolley fece una scoperta sensazionale: il Diluvio universale descritto nella Bibbia era stato in realtà una catastrofe di civiltà che aveva sconvolto l’attuale Iraq. Sir Woolley aveva ordinato a un operaio arabo di scavare una fossa per verificare gli strati archeologici della biblica Ur dei Caldei, la patria di Abramo. Trovarono mattoni rotti e altri elementi che indicavano un antico insediamento umano. Alla profondità di un metro, l’operaio arrivò a quella che gli archeologi definiscono “argilla vergine”, ovvero lo strato da cui si desume che oltre non c’è più nulla di interessante e i segni della vita finiscono lì. Almeno in teoria
di Giulio Meotti | ilfoglio | 05 Ottobre 2014

Matisse, l’arte vera solleva lo spirito
In questa intervista il pittore francese racconta l’idea della Cappella di Vence «Cercavo la sintesi del mio lavoro e volevo dare a chi entra un senso di leggerezza. Non dunque: “fratelli, bisogna morire”, ma “fratelli, bisogna vivere”» Perché avete decorato la cappella di Vence?
«Perché da molto tempo volevo sintetizzare il mio contributo. Allora ho colto questa occasione. Ho potuto fare, nello stesso tempo, del-l’architettura, delle vetrate, dei grandi disegni murali su ceramiche, e riunire tutti questi elementi, fonderli in un’unità perfetta. Ho dotato questa cappella di una cuspide che ha più di dodici metri di altezza. E questa cuspide – in ferro forgiato – non appesantisce la cappella ma, al contrario, le dona altezza. L’ho fatta come un disegno – un disegno su un foglio di carta – ma è un disegno che cresce. Quando si vede una ciminiera che fuma, verso la fine della giornata, si osserva questo fumo che sale e sale… e non si ha affatto l’impressione che si fermi. È un po’ il senso che ho voluto dare con la mia cuspide. Lo stesso per l’interno, per l’altare: il sacerdote è collocato davanti al pubblico. Occorreva dunque decorare l’altare in modo leggero, allo scopo di permettere all’officiante di vedere i suoi fedeli e ai fedeli di vedere lui. Vi è, dunque, in ogni elemento una leggerezza che corrisponde a questo bisogno. La leggerezza consente un sentimento di rilassamento, di elevazione; tanto che la mia cappella non è: “fratelli, bisogna morire”. Al contrario: “fratelli, bisogna vivere!”».
Georges Charbonnier,
avvenire.it,
02/10/14

Duns Scoto
Disponibile su DVD, il film di Fernando Muraca sulla figura del grande francescano scozzese ha una dote molto particolare: eleva l’anima
Duns Scoto è nel 1303 un giovane francescano, professore all’università di Parigi. Si rifiuta di firmare un libello del re Filippo IV che intende mettere sotto accusa il Papa e per questo gesto si deve trasferire ad Oxford. Ritornato anni dopo a Parigi, accetta la sfida di un collega domenicano che lo invita, in una pubblica disputa, a difendere la sua tesi sull’Immacolata Concezione di Maria…
Ottima scelta quella di puntare sulla figura umana di Duns Scoto, senza appesantire il film di troppe disquisizioni filosofiche. Convincenti tutti i personaggi e molto belli i costumi.
Parigi, 1303: è il momento di massima tensione fra il re di Francia Filippo IV e il papa Bonifacio VIII. Il re ordina a tutti i maestri del regno di sottoscrivere un libello di denuncia contro “colui che siede per diabolica macchinazione simoniaca sul soglio pontificio”. Duns Scoto, francescano, giovane professore all’università di Parigi, è tra i pochi che si rifiuta di firmare per fedeltà al Papa. Il suo ordine lo destina all’Università di Oxford per preservarlo da possibili persecuzioni.
E’ l’incipit drammatico del film che i Frati Francescani dell’Immacolata hanno prodotto per ricordare il “professor sottile” della scolastica ma soprattutto il beato, proclamato tale da Giovanni Paolo II nel 1993.
Roma, 04 Ottobre 2014 (Zenit.org) Franco Olearo

La vigna del Signore degli eserciti è la casa d’Israele.

Voglio cantare per il mio diletto
il mio cantico d’amore per la sua vigna.
Il mio diletto possedeva una vigna
sopra un fertile colle.
Egli l’aveva dissodata e sgombrata dai sassi
e vi aveva piantato viti pregiate;
in mezzo vi aveva costruito una torre
e scavato anche un tino.
Egli aspettò che producesse uva;
essa produsse, invece, acini acerbi.
E ora, abitanti di Gerusalemme
e uomini di Giuda,
siate voi giudici fra me e la mia vigna.
Che cosa dovevo fare ancora alla mia vigna
che io non abbia fatto?
Perché, mentre attendevo che producesse uva,
essa ha prodotto acini acerbi?
Ora voglio farvi conoscere
ciò che sto per fare alla mia vigna:
toglierò la sua siepe
e si trasformerà in pascolo;
demolirò il suo muro di cinta
e verrà calpestata.
La renderò un deserto,
non sarà potata né vangata
e vi cresceranno rovi e pruni;
alle nubi comanderò di non mandarvi la pioggia.
Ebbene, la vigna del Signore degli eserciti
è la casa d’Israele;
gli abitanti di Giuda
sono la sua piantagione preferita.
Egli si aspettava giustizia
ed ecco spargimento di sangue,
attendeva rettitudine
ed ecco grida di oppressi (Is 5, 1 – 7).

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… un tipo strano che scrive … adesso anche in italiano, ci provo … non lo imparato, scrivo come penso, per ciò scusate per eventuali errori … soltanto per scrivere … togliere il peso … oscurare un foglio, farlo diventare nero … Cosa scrivo??? Ca**ate come questo …

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