Corano e kalashnikov. Bollettino di guerra dal fronte del Sahel
Idriss Deby, musulmano di etnia Zaghawa, era salito al potere nel 1990, lo stesso anno di una tranquilla visita di Giovanni Paolo II nel suo paese, il Ciad, quando ancora nessun inviato di guerra trovava motivo di spingersi laggiù, né nei paesi vicini. Ma tre decenni dopo, il 21 aprile 2021, appena rieletto per la sesta volta, il presidente gendarme è morto combattendo sulla linea del fronte, tra il lago Ciad e la capitale, N’Djamena, in uno scontro a fuoco con i guerriglieri del Front pour l’Alternance et la Concorde au Tchad, di etnia Daza, anche loro musulmani, una delle tante formazioni jihadiste che oggi infestano la regione del grande lago, all’incrocio tra Nigeria, Camerun, Niger e Ciad.
di S. Magister | magister.blogautore.espresso.repubblica.it | 26/04/21