Coca e cocaina
La coca mi dà il benvenuto al mio arrivo
Uno dei primi sensi toccati al mio arrivo in Bolivia è stato l’olfatto. Era notte, non potevo nemmeno ammirare il paesaggio, mentre viaggiavo dentro il pick up di P. Mario. Stanca morta per il lungo viaggio che da Buenos Aires ci ha portate in Bolivia, ero mezza anestetizzata dal sonno, quando una zaffata di odore intenso mi investe: P. Mario aveva aperto la borsetta della coca e iniziava a masticare, per mantenersi sveglio durante la guida. E così, la coca mi ha dato il “benvenuta” a nome di tutto il paese che in lei riconosce un simbolo importante.
Prima di partire per la Bolivia, c’erano persone in Italia che sorridevano maliziose e mi dicevano: “Adesso te ne andrai a masticare coca…” e con esso quasi mi volevano dire che intraprendevo il cammino della droga. Bene, la verità è che ora la coca la mastico, come fa tutta la gente dell’Altipiano boliviano, e se non ci fosse, dovrei ricorrere a farmaci contro il mal d’altura…
di Suor Stefania Raspo,
missioneintuttiisensi.blogspot.it,
17/07/13
Perché Dante ha messo in Paradiso l’eretico Gioacchino da Fiore?
“E lucemi dallato / il calavrese abate Giovacchino / di spirito profetico dotato”. Come molti altri versi di Dante, anche questi (Paradiso, XII, 139-141) hanno trovato accesi partigiani e avversari irriducibili di quei partigiani, sono stati declamati con solennità un po’ stentorea oppure analizzati a mente fredda. I dissidi tra esperti di opposte fazioni spesso riescono avvincenti solo per i frequentatori di simposi e gli abbonati di riviste scientifiche, capita di rado che la posta in gioco non sia esclusivamente accademica. Ma cosa c’è in ballo in quella terzina gravitante su un nome e sigillata da un riconoscimento?
di Sergio Cristaldi,
ilsussidiario.net
19/07/13
Rodano, il comunista sulla via di Cristo
Uno dei padri nobili del Compromesso storico tra Dc e Pci nel lontano 1978, l’abile consigliere ( definito per questo «l’eminenza grigia», «il consigliere del principe») di Palmiro Togliatti ed Enrico Berlinguer, l’antifascista, ma soprattutto Franco Rodano è stato associato da un appellativo che ha quasi cadenzato la sua breve e intensa vita (1920-1983): il cattocomunista. Sono trascorsi 30 anni dalla scomparsa di questo complessa figura di cattolico sui generis, avvenuta il 21 luglio del 1983 a causa di una crisi cardiaca a Monterado nelle Marche, che con la sua azione di intellettuale atipico e «cristiano nella sinistra» tentò, come disse l’allora presidente della Repubblica Sandro Pertini, di «conciliare nel movimento dei cattolici comunisti i valori della tradizione cristiana e cattolica con quelli della rivoluzione d’ottobre».
di Filippo Rizzi,
avvenire.it,
19/07/13
Dal trattato «Sui misteri» di sant’Ambrogio, vescovo
(Nn. 43. 47. 49; SC 25 bis, 178-180. 182)
Sull’Eucaristia ai neofiti
Così lavata e ricca di tale abbigliamento, la schiera dei neofiti avanza verso gli altari di Cristo dicendo: «Verrò all’altare di Dio, al Dio della mia gioia, del mio giubilo» (Sal 42, 4). Infatti, deposte le spoglie dell’antico errore, e rinnovata nella giovinezza dell’aquila (cfr. Sal 102, 5), s`’affretta ad accorrere a quel banchetto celeste. Viene dunque, e vedendo il sacro altare tutto adorno, esclama: «Davanti a me tu prepari una mensa» (Sal 22, 5). Davide così fa parlare ciascuna delle nuove reclute: «Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce». E più avanti: «Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca» (Sal 22, 1-5).
E’ mirabile che Dio abbia fatto piovere la manna per i padri e che si nutrissero con un alimento quotidiano disceso dal cielo. Per cui fu detto: «L’uomo mangiò il pane degli angeli» (Sal 77, 25). Ma quelli che mangiarono quel pane «morirono tutti» nel deserto; invece questo alimento che tu ricevi, questo «pane vivo disceso dal cielo» (Gv 6, 51) somministra il sostentamento della vita eterna, e chiunque ne avrà mangiato «non morirà in eterno» (Gv 11, 26) perché è il corpo di Cristo.
Ora fa’ attenzione se sia più eccellente il pane degli angeli mangiato dagli Ebrei nel deserto o la carne di Cristo la quale è indubbiamente un corpo che dà la vita. Quella manna veniva dal cielo, questo corpo è al di sopra del cielo. Quella era del cielo, questo del Signore dei cieli. Quella, se si conservava per il giorno seguente, si guastava. Questo è alieno da ogni corruzione. Chiunque lo gusta con sacra riverenza non potrà soggiacere alla corruzione. Per gli Ebrei scaturì acqua dalla rupe, per te sangue del Cristo. L’acqua dissetò loro per un momento, te, invece, il sangue lava per sempre. Il giudeo beve e ha sete, tu quando avrai bevuto non potrai aver mai più sete. Quell’evento era figura, questo è verità.
Se quello che tu ammiri è ombra, quanto grande è la realtà presente di cui tu ammiri l’ombra! Senti come è ombra quello che si verificò presso i padri: «Bevevano», dice, «da una roccia che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo. Ma della maggior parte di loro Dio non si compiacque e perciò furono abbattuti nel deserto. Ora ciò avvenne come esempio, per noi» (1 Cor 10, 4-6). Hai conosciuto ciò che vale di più: è migliore la luce dell’ombra, migliore la verità della figura, migliore il corpo del Creatore della manna del cielo.