Ma come si fa a far festa se c’è meno famiglia?
I dati inglesi sui figli fuori dal matrimonio
Un uomo, una donna. Li ho visti oggi passeggiare sul lungolago della mia città, affiancati, allacciati, e si capiva subito che erano insieme. Uno di loro spingeva un passeggino, e dentro c’era un bimbo. Una famiglia? Mi è sembrato di sì. Sposati? Chi lo sa. Sempre più gente si ‘mette insieme’ e convive. C’è anche in questo qualcosa che sa di promessa e di appartenenza, ma precaria come per una segreta riserva dubitosa. Per intanto insieme, poi si vedrà.
di Giuseppe Anzani,
avvenire.it,
12/07/13
ASIA/PAKISTAN – Cristiani minacciati e costretti a lasciare il paese: Rimsha è fra i fortunati
Karachi (Agenzia Fides) – Una famiglia cristiana della Mazoor Colony, quartiere cristiano di Karachi, è minacciata di morte da estremisti islamici e sta cerando di lasciare il paese. Come appreso dall’Agenzia Fides, la famiglia di Nazir Masih si è rivolta a p. Saleh Diego, parroco della Parrocchia di San Paolo a Karachi, in cerca di aiuto. Gli estremisti minacciano di morte l’intera famiglia, composta da Nazir, da sua moglie Begum, i figli Rahil, Leo Nazir e Arzoo. Le minacce, spiga a Fides il parroco, vanno prese molto sul serio perché nel gennaio scorso, i fondamentalisti hanno già percosso e ucciso un altro figlio di Nazir, Romail Masih, di 27 anni. Il giovane fu ucciso in seguito a una banale discussione su questioni religiose. La famiglia oggi è terrorizzata ed è giunta alla determinazione di cercare rifugio all’estero.
(Agenzia Fides 12/7/2013)
“Mi ha telefonato il Papa… anzi, mi ha ritelefonato!”
Un ex alunno di Bergoglio racconta la sua recente ed emozionante telefonata con il Santo Padre
… È un privilegio che mi è toccato in sorte, e forse per questo lo devo condividere con chi lo sa apprezzare, perché il bene, quando viene messo in comune, si moltiplica.
“Dodici pagine. Una lettera di dodici pagine!” – si è lamentato, riferendosi a una lettera che gli avevo scritto. “Ma non puoi negare che ti ho fatto ridere…” – gli ho risposto.
Ha riso. Per quelle ragioni che nessuno può spiegare, tanto meno io, tollera ancora la mia prosa come tanti anni fa, quando eravamo professore e alunno. Gli ho detto che avevo iniziato a leggere l’enciclica Lumen Fidei e lui ha declinato ogni merito personale. Ha commentato che Benedetto XVI aveva fatto la maggior parte del lavoro, che era un pensatore sublime, non conosciuto o capito dalla maggior parte delle persone.
Roma, 12 Luglio 2013 (Zenit.org) Jorge Milia